Dopo 12 ore ininterrotte in uno studio di registrazione, senza pranzo, senza cena e con una colazione scarsa, alle 11.30 di notte trovo un supermercato aperto e vado alla disperata ricerca di qualcosa di pronto da mangiare, ma che non mi uccida.
A Londra ci sono scaffalate intere di prodotti ready to eat [pronti da mangiare], ma di solito si tratta di patatine fritte, ali di pollo fritte, cipolle fritte, uova fritte, impanate e rifritte, prodotti indiani fritti, prodotti cinesi fritti e così via.
C’è un grande mercato in proposito, impressionante, quando entri in un supermercato inglese e sei abituato a quelli italiani. Questo perché le pause pranzo sono troppo corte per andare a casa e prepararsi da mangiare, e Londra sarebbe comunque troppo grande. Finito il lavoro e dopo la solita ora in metropolitana stipati come polli, la maggior parte dei Londinesi preferisce prendere qualcosa di pronto per cena, per la famiglia, e questo è il motivo principale per cui non sanno cucinare e mangiano male.
Dopo un’attenta ricerca, trovo il prodotto che fa meno male in assoluto: una confezione con 2 hamburgers da assemblare.
Quindi, quasi a mezzanotte, vado su una panchina e mi preparo il mio primo pasto come si deve della giornata.
Per ogni panino il pane è già tagliato, perché mangiando fuori non puoi avere dietro un coltello.
Poi c’è una busta di salsa, che è un misto tra ketchup, sottaceti sminuzzati e cipolla, così, di nuovo, non ti serve il coltello per affettare la verdura.
In fine ci sono 2 sottilette per panino e la polpetta di carne.
Ma la polpetta è cruda.
Quindi, secondo loro non c’è bisogno che io abbia un coltello: l’importante è che abbia l’olio per friggere la carne, una paletta per girarla, una padella, un accendino e un fornello a gas.
Non vorrei fare sempre quello che parla male degli Inglesi, ma...
A Londra ci sono scaffalate intere di prodotti ready to eat [pronti da mangiare], ma di solito si tratta di patatine fritte, ali di pollo fritte, cipolle fritte, uova fritte, impanate e rifritte, prodotti indiani fritti, prodotti cinesi fritti e così via.
C’è un grande mercato in proposito, impressionante, quando entri in un supermercato inglese e sei abituato a quelli italiani. Questo perché le pause pranzo sono troppo corte per andare a casa e prepararsi da mangiare, e Londra sarebbe comunque troppo grande. Finito il lavoro e dopo la solita ora in metropolitana stipati come polli, la maggior parte dei Londinesi preferisce prendere qualcosa di pronto per cena, per la famiglia, e questo è il motivo principale per cui non sanno cucinare e mangiano male.
Dopo un’attenta ricerca, trovo il prodotto che fa meno male in assoluto: una confezione con 2 hamburgers da assemblare.
Quindi, quasi a mezzanotte, vado su una panchina e mi preparo il mio primo pasto come si deve della giornata.
Per ogni panino il pane è già tagliato, perché mangiando fuori non puoi avere dietro un coltello.
Poi c’è una busta di salsa, che è un misto tra ketchup, sottaceti sminuzzati e cipolla, così, di nuovo, non ti serve il coltello per affettare la verdura.
In fine ci sono 2 sottilette per panino e la polpetta di carne.
Ma la polpetta è cruda.
Quindi, secondo loro non c’è bisogno che io abbia un coltello: l’importante è che abbia l’olio per friggere la carne, una paletta per girarla, una padella, un accendino e un fornello a gas.
Non vorrei fare sempre quello che parla male degli Inglesi, ma...
Nessun commento:
Posta un commento