11 ottobre 2008

PERSO IN UN MARE DI LIBRI

Sono in una grande libreria del centro di Londra e il mio pensiero va al film C'è Posta per Te (1998), in cui una piccola libreria di persone appassionate di letteratura si scontra con un colosso senza personalità lì solo per fare soldi, ma pieno di impiegati incompetenti.

Ci sono 4 piani di libri, e io sto cercando l'ultimo di Candace Bushnell. Chiedo ai ragazzi che lavorano qui, e invece di trovarlo per me mi indirizzano genericamente dall'altra parte dello stabilimento. Ho il forte sospetto che neanche loro lo sappiano.

Dopo l'ennesima indicazione a caso vado al banco informazioni e do il titolo del libro, che l'addetto non trova nel computer.

Allora gli do il nome dell'autrice, ma non suona nessun campanello nella sua mente.

Mi chiede cos'altro ha scritto, e io mi domando se questo sia un libraio o un sandwich maker ceduto alla libreria per esubero di personale.

Gli dico (e qui la maestrina che c'è in me emerge con un tono accusatorio) Sex and the City, ma non c'è vergogna nel suo atteggiamento: è questo che mi lascia più sorpreso, soprattutto pensando a tutta la competizione che c'è a Londra in qualsiasi settore.
Infastidito, gli dico:
"Va bene, senta, dove trovo l'ultimo Harry Potter?".
E lui:
"Chi?".

So che molti non ci crederanno, e la sbalorditiva incompetenza di cui parlo sembra eccessiva per essere vera, quindi eccovi una prova:

Ho comperato un libro scritto dalla moglie di Irwin, meglio conosciuto come Ah, quello dei coccodrilli!.
Il segreto del successo di suo marito è stato mostrarci la bellezza di animali pericolosi rischiando in prima persona: insomma, non era uno che raccontava passivamente la natura, lui ci metteva la faccia, e tutti lo ricordano con affetto proprio per questo.

Ecco, guardate dove hanno messo l'adesivo 3 x 2.


04 ottobre 2008

LA GRANDE BALLA DELLA PIRATERIA

Ultimamente una donna è stata condannata a pagare 220 mila dollari e 60 mila di spese legali perché ha scaricato illegalmente 24 canzoni.

Questo mi fa venire in mente una chiacchierata che ho fatto con uno dei tecnici, quando ho lavorato in una casa di postproduzione di Soho.
Quest’azienda lavorava con alcuni tra i colossi cinematografici mondiali, e tra i suoi compiti c’era anche quello di occuparsi di stampare i DVD in anteprima (quando il film è ancora al cinema) da far avere ai giurati dei festival più prestigiosi.
Il motivo per cui questi colossi cinematografici pagavano salati i servizi dell’azienda in cui lavoravo era che questi mettono un codice nascosto all’interno del DVD, sul margine nero superiore del film, che rende unica quella copia.
Il grosso della pirateria viene gestito dagli addetti al settore, a volte dalle case stesse, che hanno un interesse a perdere soldi con la vendita lecita per farli rientrare con quella illecita, così da non pagare SIAE, tasse e spesso anche forti somme sul venduto agli attori e artisti principali.
Ecco perché spesso nelle bancarelle si trovano copie perfette del DVD quando il film è ancora al cinema.
Attraverso il codice nascosto che viene messo, volendo si può risalire a chi ha passato la prima copia da masterizzare e punirlo in modo esemplare.

Poi questo ragazzo mi guarda e mi chiede:
“Cosa ne pensi?”
“...Mi sembra buono... la pirateria uccide il cinema...”
Lui sorride, e mi spiega che la storia della pirateria è solo una facciata, che in realtà incide molto relativamente su tutto il business, e il motivo è facilmente comprensibile: le canzoni e i film più piratati sono quelli che vendono di più.

Se non esistesse la pirateria i DVD e CD che ciascuno di noi comprerebbe sarebbero comunque pochissimi rispetto ai film che guardiamo e la musica che ascoltiamo. Quando ti interessa davvero un film compri l’originale, perché ti vuoi gustare tutta la qualità: non vuoi essere infastidito da qualità audio e video basse, o pensare che a metà film si blocca tutto. Poi magari vuoi anche vedere i contenuti speciali o vederlo in una lingua diversa.
Quindi i DVD che si scaricano illegalmente o si comperano alle bancarelle sono quelli che comunque non si comprerebbero, e gli unici che ne hanno un serio danno sono i piccoli gestori di noleggio, cioè poveri disgraziati che pagano centinaia di euro la copia di un film, contando su molti noleggi per rifarsi della spesa.
Far girare i film e gli album contribuisce alla loro visibilità, e si trasforma in una pubblicità indiretta a basso budget.
Il vero guadagno che hanno i cantanti è nei concerti, e scaricare le loro canzoni illegalmente da Internet li fa conoscere di più. Così molta più gente va ai loro concerti, e le loro ospitate in TV sono pagate molto bene.

Però questa cosa non si può dire apertamente, e tutti fanno finta di subire un grave danno e parlano di grandi battaglie contro la pirateria, cercando punizioni esemplari per milioni di persone indifese (se uno avesse i soldi si comprerebbe il DVD o CD originali), invece di andare a pizzicare le poche centinaia di addetti al settore che fanno della pirateria un grandissimo business.
La prova è proprio nel codice che quest’azienda mette. Secondo il tecnico con cui ho parlato, basterebbe un mese per estirpare l’80% di tutti i film prodotti dalle grandi major piratati nel Mondo.