10 settembre 2009

LA SOLITA, STUPIDA BUROCRAZIA

Sono appena arrivato in banca, e sono al fondo di una coda lunghissima. Una donna di un'età e con un cane passa davanti a tutti trafelata e dice all'impiegato che il bancomat le ha mangiato la carta, lei è di Milano e sta per partire per la Francia.


Il ragazzo si scusa e tutti noi capiamo. In meno di un minuto il solerte impiegato apre il bancomat e riprende la carta, e la donna lo ringrazia e gli dice che era disperata.

"Tanto non glielo posso dare Signora. Lo devo spedire a Milano".

Dopo molte insistenze di lei, lui dice che deve parlarne con la sua superiore, poi si fa dare dalla donna il numero della sua banca di Milano. Chiama con l'atteggiamento dell'uomo che risolve tutto e chiede se possono mandargli via e-mail l'autorizzazione a restituirle la carta.

Quindi non può restituire alla donna, che avrà sicuramente un documento, la carta su cui è scritto il suo nome, ma se riceve sulla fiducia un'e-mail di qualcuno che sulla fiducia lo autorizza a ridare la carta a una che dice di chiamarsi come il nome sulla carta va tutto bene.

E' passata più di un'ora, sono allo sportello, finisco la mia operazione e me ne vado. La signora, il cui sguardo ormai è perso nel vuoto, sta ancora aspettando. E pensare che tutto si sarebbe potuto risolvere in meno di un minuto.

Questo mi ricorda quando ho impostato il navigatore per andare in un posto al cui indirizzo non si poteva andare in macchina, se non passando da dietro.
Quindi, nonostante a piedi mancassero circa 300 metri, mi indicava un percorso di 8 Km e un pezzo di autostrada, mentre bastava parcheggiare la macchina e fare non più di 30 passi.

Ma almeno il navigatore è una macchina.

Mi spaventa il pensiero che così tante persone del genere condizionino le nostre vite ogni giorno.

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