Qualche giorno fa sono stato invitato come esperto in produzione cinematografica alla conferenza stampa sul nuovo film di Franco Tibaldi e Rita Barbero, Ritorno a Santa Vittoria.
Si tratta di un film low budget, eppure, nonostante i pochi soldi a disposizione, è impressionante il livello di organizzazione e professionalità che hanno, tanto da riempire una sala stampa di autorità locali e giornalisti, e da uscire in diversi cinema contemporaneamente.
Il tutto non gestito da accordi e preaccordi commerciali, ma dal coinvolgimento della popolazione locale, entusiasmo e amicizia.
I problemi di chi cerca 10 milioni di dollari sono più o meno uguali a chi ne cerca 10 mila: entrambi hanno un disperato bisogno di soldi.
Eppure chi lavora a un progetto a grande budget deve avere tutto organizzato perfettamente, mentre chi ha un piccolo budget da trovare può permettersi di essere incosciente, di dire Beh, cominciamo, e in qualche modo faremo.
Una mentalità di cui mentre aspettavo di fare il mio intervento mi accorgevo di sentire la mancanza.
C’è un detto in inglese: To miss the forest for a tree [Per guardare un albero non accorgersi della foresta], e forse è proprio quello che succede a noi filmmakers quando ci impegnamo in un progetto per cui non bastano più solo le nostre forze. Siamo così indaffarati a procurarci tutto il budget che ci serve, a chiudere gli accordi con gli attori, a cercare di non farci distruggere dalle banche e a lottare con i distributori perché rispettino l’accordo e proiettino il nostro film che dimentichiamo il motivo per cui perdiamo la salute in tutto questo, e cioé che fare un film è divertente.
Si tratta di un film low budget, eppure, nonostante i pochi soldi a disposizione, è impressionante il livello di organizzazione e professionalità che hanno, tanto da riempire una sala stampa di autorità locali e giornalisti, e da uscire in diversi cinema contemporaneamente.
Il tutto non gestito da accordi e preaccordi commerciali, ma dal coinvolgimento della popolazione locale, entusiasmo e amicizia.
I problemi di chi cerca 10 milioni di dollari sono più o meno uguali a chi ne cerca 10 mila: entrambi hanno un disperato bisogno di soldi.
Eppure chi lavora a un progetto a grande budget deve avere tutto organizzato perfettamente, mentre chi ha un piccolo budget da trovare può permettersi di essere incosciente, di dire Beh, cominciamo, e in qualche modo faremo.
Una mentalità di cui mentre aspettavo di fare il mio intervento mi accorgevo di sentire la mancanza.
C’è un detto in inglese: To miss the forest for a tree [Per guardare un albero non accorgersi della foresta], e forse è proprio quello che succede a noi filmmakers quando ci impegnamo in un progetto per cui non bastano più solo le nostre forze. Siamo così indaffarati a procurarci tutto il budget che ci serve, a chiudere gli accordi con gli attori, a cercare di non farci distruggere dalle banche e a lottare con i distributori perché rispettino l’accordo e proiettino il nostro film che dimentichiamo il motivo per cui perdiamo la salute in tutto questo, e cioé che fare un film è divertente.
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