Giorni fa ho incontrato un produttore di Hollywood per un progetto che potrebbe partire insieme.
Stavamo ragionando su un’idea e come svilupparne la sceneggiatura.
- Che ne dici di spargere la voce e lasciare che gli scrittori ci propongano le loro idee? - gli dico io.
- Porterebbe solo problemi. La gente mi chiede spesso se ho voglia di leggere le loro sceneggiature. No! Certo che no! - fa lui.
Lo guardo senza capire, e lui continua:
– Un’accusa di plagio è molto difficile da dimostrare, e quando succede non importa se vinci o perdi, il tuo nome ne esce sempre danneggiato. Quindi, prima cosa se vuoi vivere bene in questo business è dimostrare che non hai preso l’idea da qualcun altro.
Come ex aspirante scrittore professionista da quando avevo 16 anni, questo suona un campanello d’allarme nella mia testa.
- Ma diciamo che ho scritto una bella sceneggiatura, come faccio a fartela leggere? Qual è il modo più giusto per proportela, se non ti conosco?
- Non puoi. I produttori e gli editori americani contattano le agenzie e chiedono se hanno qualcosa di pronto su un certo argomento, o lavorano solo con scrittori di fiducia. La cosa giusta è trovarti un buon agente. Ma per farlo devi aver già scritto diverse cose di successo, e la maggior parte degli agenti migliori non prende scrittori emergenti. Ecco perché è così difficile in USA diventare scrittori.
E stiamo parlando del posto conosciuto come La terra delle opportunità. Figurarsi come può essere la situazione in Italia.
A questo punto la mia faccia deve lasciar trasparire i miei pensieri, perché lui cerca qualche parola più gentile:
- Tutti vogliono fare gli scrittori, e anche se nei siti delle maggiori case di produzione c’è sempre scritto che non si accettano sceneggiature non richieste, sai quanto spendo per spedire indietro le sceneggiature che mi mandano senza aprirle?
Mi dice che riceve circa 1.000 sceneggiature alla settimana (io 6). Tutta gente convinta di aver scritto qualcosa che vale oro e sicuramente vincerà un Oscar.
La maggior parte degli scrittori (o aspiranti tali) si chiude nella sua stanza pensando che la cosa più difficile sia scrivere una bella storia.
Invece la cosa più difficile è far uscire la storia da quella stanza.
Continuerebbero a scrivere sapendo che le loro possibilità reali sono quasi nulle?
Stavamo ragionando su un’idea e come svilupparne la sceneggiatura.
- Che ne dici di spargere la voce e lasciare che gli scrittori ci propongano le loro idee? - gli dico io.
- Porterebbe solo problemi. La gente mi chiede spesso se ho voglia di leggere le loro sceneggiature. No! Certo che no! - fa lui.
Lo guardo senza capire, e lui continua:
– Un’accusa di plagio è molto difficile da dimostrare, e quando succede non importa se vinci o perdi, il tuo nome ne esce sempre danneggiato. Quindi, prima cosa se vuoi vivere bene in questo business è dimostrare che non hai preso l’idea da qualcun altro.
Come ex aspirante scrittore professionista da quando avevo 16 anni, questo suona un campanello d’allarme nella mia testa.
- Ma diciamo che ho scritto una bella sceneggiatura, come faccio a fartela leggere? Qual è il modo più giusto per proportela, se non ti conosco?
- Non puoi. I produttori e gli editori americani contattano le agenzie e chiedono se hanno qualcosa di pronto su un certo argomento, o lavorano solo con scrittori di fiducia. La cosa giusta è trovarti un buon agente. Ma per farlo devi aver già scritto diverse cose di successo, e la maggior parte degli agenti migliori non prende scrittori emergenti. Ecco perché è così difficile in USA diventare scrittori.
E stiamo parlando del posto conosciuto come La terra delle opportunità. Figurarsi come può essere la situazione in Italia.
A questo punto la mia faccia deve lasciar trasparire i miei pensieri, perché lui cerca qualche parola più gentile:
- Tutti vogliono fare gli scrittori, e anche se nei siti delle maggiori case di produzione c’è sempre scritto che non si accettano sceneggiature non richieste, sai quanto spendo per spedire indietro le sceneggiature che mi mandano senza aprirle?
Mi dice che riceve circa 1.000 sceneggiature alla settimana (io 6). Tutta gente convinta di aver scritto qualcosa che vale oro e sicuramente vincerà un Oscar.
La maggior parte degli scrittori (o aspiranti tali) si chiude nella sua stanza pensando che la cosa più difficile sia scrivere una bella storia.
Invece la cosa più difficile è far uscire la storia da quella stanza.
Continuerebbero a scrivere sapendo che le loro possibilità reali sono quasi nulle?
1 commento:
Ciao Bart! Eheheh stavamo quasi per scriverti e chiederti se conoscevi qualche buon concorso dove inviare una sceneggiatura... ma avranno voglia di leggerle almeno loro!!! ;-) Eccoti il nostro contatto telefonico nel caso fosse tra quelli che hai smarrito, lascialo pure open sul tuo blog... tanto non ci chiama mai nessuno! Sigh...! ;-(
francoerita - 335/5925239
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