15 ottobre 2007

EVVIVA IL SARDO OBBLIGATORIO A SCUOLA

Il nostro dialetto è l'unico in tutta Italia a essere una vera e propria lingua, dicono in Piemonte, Veneto, Friuli, Sicilia e Sardegna (non conosco le altre regioni).

Ora leggo che presto in Sardegna sarà obbligatorio lo studio del sardo.
Questo in realtà sembra essere l'unico dialetto che può effettivamente definirsi lingua, perché non centra niente con l'italiano.
Ciò nonostante, mi chiedo se rafforzare ulteriormente l'identità culturale di una regione che per motivi geografici e sociali è lontana dal resto dell'Italia non sia più un male che una risorsa. Proprio per queste sue differenze, forse sarebbe meglio sottolineare i punti che la Sardegna ha in comune col resto d'Italia, piuttosto che cercare le differenze.

Voglio dire, non capisco perché studiare il sardo: nel resto d'Italia si parla italiano, e in Sardegna è così diffuso che lo mettono nelle scuole.
Davvero, qual è il punto?

Ultimamente curo le Pubbliche Relazioni per una società di Londra, e tra i miei compiti devo contattare diverse importanti aziende italiane.

Rimango sempre sconcertato da quanto é basso il livello di inglese nei centralini automatici: pronuncia sbagliata ed errori di grammatica fanno scendere a ogni parola la stima che ho avuto per quelle aziende.

Una società di cui non faccio il nome perché é molto conosciuta ha toccato l'apice, facendo dire alla ragazza registrata nel centralino automatico To speak to Bla Bla Bla press the number one (Per parlare con Bla Bla Bla premere uno). Versione corretta: To talk to Bla Bla Bla dial one, quindi almeno 3 errori in un colpo solo (ma il mio inglese non é perfetto, magari mi é sfuggito ancora qualcosa).

E le persone che parlano in inglese nel centralino automatico sono (o dovrebbero essere) scelte tra tante altre, per la loro conoscenza della lingua.

La cosa davvero strana è che quando selezioni la lingua inglese e premi il tasto che ti interessa, dopo ti rispondono in italiano.

Ecco, sento parlare molto spesso in Italia di studiare il proprio dialetto a scuola, ma nessuno pensa di migliorare lo studio dell'inglese, che per noi italiani é molto lacunoso.
Credetemi, io vivo a Londra, e sapere l'inglese é importante.

Ancora più importante che sapere il sardo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho visto il tuo blog oggi, per la prima volta. Lo sto leggendo perché è simpatico. L'unico appunto che ti posso fare, in quanto Sardo e in quanto lavoro a Londra è la tua evidente ostilità per le lingue che non abbiano utilizzo pratico. Ovvero tutte tranne l'inglese. Già citavi il latino nelle scuole superiori...sarà stata la bravura dei miei prof, ma l'importanza del latino per coltivare la sensibilità dell'individuo nei confronti delle sfumature delle lingue europee è incomparabile. Mi dispiace solo di non aver potuto studiare il greco! Il sardo poi, è praticamente scomparso tra i giovani, e sta mancando quindi il fattore fondamentale di aggregazione di un gruppo socio-culturale: la lingua.
La lingua non serve solo per parlare con una azienda, serve per trasmettere una cultura, o più semplicemente un modo di fare e di pensare.
Il discorso sarebbe troppo lungo, ma non pensare alla lingua come ad un semplice abbellimento del tuo pensiero. La lingua è parte del tuo pensiero.
Saluti