17 ottobre 2009

CONOSCERE L'INGLESE


Ultimamente mi hanno contattato per un lavoro nella pubblicità.

L'incaricata mi ha chiesto:

"Può dimostrare di avere una buona lingua inglese?"

Beh. Direi di sì.

12 ottobre 2009

LA SVOLTA INTELLETTUALE DI TARANTINO

Quello che mi dà più da pensare in Bastardi Senza Gloria è che in molti abbiano accusato Quentin Tarantino di revisionismo storico, cioè accordano attendibilità a una storia di soldati ebrei che uccidono nazisti prendendo loro lo scalpo e che fanno finire la II Guerra Mondiale uccidendo Hitler e i capi nazisti in un cinema.

Questo mi ricorda un fumetto degli anni 40 in cui Superman catturava Mussolini e Hitler e li portava in prigione, eppure non credo che qualcuno abbia mai pensato che possa essere successo davvero.

Quindi a un certo punto della sua carriera, tra bagni di sangue al cinema e pubblici elogi a Lino Banfi e le commedie all'italiana degli anni 80, Tarantino è diventato così importante da essere considerato una voce autorevole nella storia, tanto da far dichiarare pubblicamente a storici israeliani che boicotteranno il suo film.

Ma com'è Bastardi Senza Gloria? Tra i suoi film è quello che mi è piaciuto di meno, e io sono tra i pochi che hanno amato anche Jackie Brown e A Prova di Morte.
E' una bella storia, gli attori recitano bene, belle musiche, eppure non ha l'appeal delle altre sue opere, e il trailer è più coinvolgente del film.

Credo che il motivo stia nel fatto che i personaggi che ci sono simpatici vengono sistematicamente fatti fuori in modo vile, senza gloria, appunto.

Per esempio, a film cominciato da poco i Bastardi catturano una squadra di soldati nazisti, e Brad Pitt chiede al loro comandante di fare la spia sulla posizione di un'altra squadra di nazisti nelle vicinanze in cambio della vita. L'uomo, decorato al valore, "Rispettosamente rifiuta", andando così eroicamente incontro alla morte. Arriva uno dei Bastardi e gli fracassa la testa con una mazza da baseball.

Non si può provare simpatia per questa squadra, e dopo aver fondato il proprio successo sulla figura dell'antieroe, e cioè del criminale protagonista del film in cui ci identifichiamo e per cui parteggiamo anche se ruba gioielli (Le Iene), uccide ragazzini (Pulp Fiction), evade il fisco (Jackie Brown), uccide il padre della propria figlia (Kill Bill) e ragazze innocenti (A Prova di Morte), Tarantino inventa una nuova figura a cui proprio non ci si può affezionare: quella dell'anti antieroe, un personaggio che questa volta sulla carta appartiene ai buoni, ma che in realtà è più cattivo dei cattivi.

Ma ciò detto, ho l'impressione che sia ancora una volta un film che farà storia e darà origine a un nuovo filone, di film di guerra pulp.
E tra qualche anno sono sicuro che ci sarà qualche intellettuale che parlerà del Nazismo come metafora dell'omosessualità latente di Tarantino.


11 ottobre 2009

NON SONO CATTIVA, E' CHE MI DISEGNANO COSI'


Ultimamente ho conosciuto un produttore di Hollywood il cui vicino di casa è Keanu Reeves, che mi ha detto essere una delle persone più gentili che conosce, e non diresti mai che in realtà è uno dei nomi più grandi del cinema americano.
Così gli ho detto la mia impressione: ho conosciuto diverse persone del cinema, e sono sempre state tutte gentili con me.

Questo mondo non è brutto come lo dipingono, e credo sia perché tutti loro sanno quanto è difficile fare un film, quindi in generale sono aperti e disponibili a scambiare nuove idee, o raccontare la loro storia, o interessati a future collaborazioni.
E soprattutto, loro sanno che non c'è tutto il denaro a cui di solito la gente pensa: è vero che parliamo di progetti che costano milioni, ma quando inizi a togliere dal budget gli stipendi per gli attori e i tecnici, le spese, la parte per i distributori, la pubblicità e quello che devi dare ai tuoi investitori ciò che rimane di solito è davvero poco.

Lui era d'accordo con me: quelli che in questo settore sono davvero cattivi sono quelli che non appartengono davvero a questo settore, gli agenti, gli avvocati e soprattutto gli investitori.

La maggior parte degli investitori pensa di mettere nel tuo progetto 100 e ricavarne un milione, e che se finanziano una (piccola) parte del tuo film diventa una cosa loro. Chiedono di cambiare la sceneggiatura, fare pubblicità ai loro prodotti, dare un ruolo da attore ai loro amici e alle fidanzate o vogliono usare il tuo film per lavare il denaro che hanno guadagnato in modi misteriosi e di cui non possono essere fieri.

Così ti trovi di fronte a scelte difficili: da una parte vuoi realizzare un film che costa un'enormità e non puoi fare da solo. Dall'altra accettare la loro offerta potrebbe significare distruggere il tuo film e anche te stesso.
Quindi passi la maggior parte del tuo tempo a cercare denaro, e quando trovi qualcuno interessato, nella maggior parte dei casi devi rifiutare la sua offerta.

Questo mi ha fatto pensare a Jessica Rabbit come una metafora del mondo del cinema, e la sua famosa frase come uno slogan che chi lavora in quest'industria dovrebbe usare per presentarsi al Mondo:

"Non sono cattivo, è che mi disegnano così".


10 ottobre 2009

VODAFONE SPELLA GLI ITALIANI


Sto pensando di cambiare telefonino e prendere un Blackberry, così posso navigare mentre sono in giro per lavoro senza dovermi cercare un computer.
Però il mio problema è che sono spesso all'estero: se sono in Italia mi partono un sacco di soldi per chiamare l'Inghilterra, e viceversa.

Così, visto che Vodafone è uno dei pochi operatori a essere in tutti e 2 i posti, vado prima sul sito italiano, poi su quello inglese per vedere se c'è qualche offerta per chi si sposta come me.

E udite udite, scopro che a parità di servizi c'è una differenza incredibile di prezzi.
E secondo voi chi è la più cara?

Sottoscrivere un abbonamento mensile da 25 euro (o sterline, che ora sono praticamente alla pari), con internet ed SMS illimitati e un Blackberry 8520 in comodato d'uso in Inghilterra costa 25 sterline, in Italia 149,16 euro.
Con la differenza che in Inghilterra ti danno anche 300 minuti di conversazioni gratis, mentre in Italia solo 200.
Nella tabella sopra ho riportato il dettaglio.

Ma è possibile che nessuno dica niente?


07 ottobre 2009

UN PRODUTTORE CHE SI FA VOLERE BENE

Sono a Cannes per il MIP, ieri sera ero in un ristorante che serve un piatto di risotto a 37 Euro, in una cena gentilmente offerta da Salvatore Biscozzi, presidente di Kenton & Miles.
Stavo parlando con Emilio Ferrari, un produttore di Hollywood che ammiro, che mi raccontava le sue esperienze con la distribuzione in Italia.

Mi ha detto che una volta c'era Cecchi Gori (o come l'ha chiamato lui Cecci Gori) che comperava e distribuiva i suoi film, lavorava onestamente e bene, ed Emilio sapeva di poter contare su di lui. Da alcuni anni invece ha lasciato perdere l'Italia perché è un grande casino di gente che finge di essere quello che non è.
Poi mi ha raccontato qualche aneddoto che riguarda lui e Cecchi Gori, e ha concluso dicendo Mi manca.

Le sue parole mi hanno colpito molto. Il mondo del cinema non è sporco come lo dipingono, ma è vero che i rapporti sono sempre veloci: conosci tante persone, ma è una conoscenza superficiale.
Invece Cecchi Gori è una persona che si sa far volere bene, e lascia il segno negli altri.
I suoi film hanno segnato la mia infanzia, e manca anche a me.

Torni presto, Presidente!

03 ottobre 2009

IL BAR DELLA FAMIGLIA ADDAMS

Qualche giorno fa ho incontrato l'attrice Elizabeth Cooper, che ultimamente ha aperto un bar molto speciale e per questo si è meritata 4 pagine sul giornale locale.

Pur essendo a Londra, il bar è vicino a Westcombe Park Station, in un posto che sembra un altro mondo, così nascosto che persino molta della gente che ci abita non sa che c'è un parco lì.
Dopo mezz'ora di ricerca disperata, una donna mi mostra l'entrata, e mi dice che è vissuta 2 anni lì prima di trovare il parco.
Poi vedo Elizabeth che prende un the con un cliente e il suo cane, in una calma che non ho mai visto a Londra.

Mi mostra questo incredibile posto eco sostenibile: sul tetto ha dei pannelli solari che le permettono di avere energia elettrica in modo indipendente e fiori per attirare le api, e ai muri ha pannelli su cui sta crescendo l'edera.
"In primavera il bar sarà tutto verde", mi dice.

Ammirando il posto e tutti i suoi sforzi per renderlo qualcosa di unico, le chiedo:
- Non è un cimitero quello davanti al tuo bar?
- Oh, sì! - mi risponde lei con entusiasmo, e mi porta a vederlo.
Mi presenta alcuni dei suoi amici (soldati morti in vecchie guerre), e mi mostra il suo posto segreto in cui va quando vuole stare da sola o leggere: una piccola porzione di terreno tra le tombe, coperta dai salici piangenti.

Mi chiede cosa io pensi di tutto questo, e io le domando "Cosa succederà alla tua carriera di attrice?".

Mi dice che pensa di metterla da parte per un anno, far decollare il suo bar e poi tornare sulle scene.
Mi spiega che ha fatto l'attrice negli ultimi 10 anni, sempre di corsa per andare ai casting e prendere qualunque lavoro, solo per paura della competizione che c'è in questo mestiere: tutti hanno paura di essere dimenticati o di non essere più in grado di pagarsi il mutuo.
Ora vuole costruire qualcosa di importante, che possa fare la differenza.

E anche se una parte di me comincia a darle ragione, un'altra dice:
- Ma un attore ha una carriera molto limitata, e soprattutto per le donne è difficile trovare un lavoro come attrice quando inizi a invecchiare. Un anno è tanto tempo.
Ho detto una cosa ovvia, e lei mi sorride.

Con la calma di chi vuole tranquillizzare un bambino e allo stesso tempo aprirgli gli occhi mi dice:
- I film riflettono la vita vera, e fino a quando nella vita vera ci saranno persone anziane ci sarà sempre un lavoro per gli attori anziani.

E' così bella...


02 ottobre 2009

PUNTI DI VISTA

Oggi ho incontrato una ragazza inglese che tra poco si trasferirà in Italia per lavoro e per questo nell'ultimo anno ha studiato italiano in modo intensivo.

Abbiamo parlato di lettura in una lingua straniera e le ho chiesto quale fosse per lei la difficoltà più grande nel capire.

Mi ha risposto L'ordine strano in cui mettete le parole.