11 ottobre 2009

NON SONO CATTIVA, E' CHE MI DISEGNANO COSI'


Ultimamente ho conosciuto un produttore di Hollywood il cui vicino di casa è Keanu Reeves, che mi ha detto essere una delle persone più gentili che conosce, e non diresti mai che in realtà è uno dei nomi più grandi del cinema americano.
Così gli ho detto la mia impressione: ho conosciuto diverse persone del cinema, e sono sempre state tutte gentili con me.

Questo mondo non è brutto come lo dipingono, e credo sia perché tutti loro sanno quanto è difficile fare un film, quindi in generale sono aperti e disponibili a scambiare nuove idee, o raccontare la loro storia, o interessati a future collaborazioni.
E soprattutto, loro sanno che non c'è tutto il denaro a cui di solito la gente pensa: è vero che parliamo di progetti che costano milioni, ma quando inizi a togliere dal budget gli stipendi per gli attori e i tecnici, le spese, la parte per i distributori, la pubblicità e quello che devi dare ai tuoi investitori ciò che rimane di solito è davvero poco.

Lui era d'accordo con me: quelli che in questo settore sono davvero cattivi sono quelli che non appartengono davvero a questo settore, gli agenti, gli avvocati e soprattutto gli investitori.

La maggior parte degli investitori pensa di mettere nel tuo progetto 100 e ricavarne un milione, e che se finanziano una (piccola) parte del tuo film diventa una cosa loro. Chiedono di cambiare la sceneggiatura, fare pubblicità ai loro prodotti, dare un ruolo da attore ai loro amici e alle fidanzate o vogliono usare il tuo film per lavare il denaro che hanno guadagnato in modi misteriosi e di cui non possono essere fieri.

Così ti trovi di fronte a scelte difficili: da una parte vuoi realizzare un film che costa un'enormità e non puoi fare da solo. Dall'altra accettare la loro offerta potrebbe significare distruggere il tuo film e anche te stesso.
Quindi passi la maggior parte del tuo tempo a cercare denaro, e quando trovi qualcuno interessato, nella maggior parte dei casi devi rifiutare la sua offerta.

Questo mi ha fatto pensare a Jessica Rabbit come una metafora del mondo del cinema, e la sua famosa frase come uno slogan che chi lavora in quest'industria dovrebbe usare per presentarsi al Mondo:

"Non sono cattivo, è che mi disegnano così".


Nessun commento: