15 dicembre 2011

Canon IXUS 220 HS

14 dicembre 2011

MAKE IT HAPPEN CON CHEVROLET

Da un po' di tempo penso al potenziale e alle energie di molti film makers, che si scontra con le reali possibilita' di fare dei film la propria professione.

Spesso gli scrittori mi raccontano di quando qualcuno chiede loro che lavoro fanno e subito dopo, in modo confidenziale, chiede "Si', ma qual e' il tuo vero lavoro?".

Ho sempre trovato difficile capire perche' il barista sia considerato una professione, mentre scrivere film solamente un hobby.
Eppure abbiamo bisogno di bei film come di fare colazione al bar.

La maggior parte dei creativi a un certo punto della propria vita lascia perdere e si trova un lavoro vero, e spesso mi chiedo quanti di questi sarebbero potuti diventare grandi e avere una vita completamente diversa, se solo qualcuno avesse dato loro un'occasione.

Nella prima meta' degli anni 90 Hugh Grant era stufo di fare audizioni per ruoli che non arrivavano, di non avere una vita normale, uno stipendio e di sperare in una svolta che non arrivava mai. Quindi aveva deciso di lasciar perdere, fare l'ultima audizione e poi trovarsi un lavoro come insegnante di letteratura.
Quell'audizione era per Quattro Matrimoni e un Funerale: il film che ha lanciato la sua carriera, e penso a come sarebbe stata la sua vita se avesse rinunciato a quell'occasione.

Le occasioni che abbiamo, quelle che troviamo e quelle che ci vengono date fanno di noi persone che hanno realizzato tutti i loro sogni, mentre quelle mancate ci portano a vivere una vita non nostra.
Apprezzo quando grandi societa' dimostrano di voler dare un'occasione a chi sente di essere diverso e avere qualcosa in piu' da trasmettere agli altri.
E' una cosa sempre piu' difficile da trovare, ed e' giusto parlarne.

Ultimamente Chevrolet ha lanciato attraverso MOFILM una campagna rivolta ai film makers indipendenti che ha come tema Le occasioni perdute.
Il risultato e' un'esplosione di creativita': sto guardando on line i video che hanno partecipato al concorso, e ho l'impressione di essere di fronte a qualcosa di diverso, lontano dal concetto di pubblicita' che conosciamo.
Una grande azienda da' un'occasione a dei giovani film makers e ci dice di inseguire i nostri sogni, non importa quanto difficile sia questa strada.

Quindi, se loro supportano noi, il minimo che possiamo fare e' supportare loro, e invito tutti quelli che se lo possono permettere a comperarsi una delle loro macchine.
E tutti gli altri a guardarsi i loro video ispiranti :-)

Di seguito posto quello che ha vinto il concorso. Enjoy!


Sponsorizzato da Chevrolet

05 dicembre 2011

DI COSA PARLANO GLI ITALIANI A LONDRA

Londra - A volte vado al McDonald's vicino a dove abito per disegnare le persone, e quando lo faccio posso essere sicuro di 2 cose:
1) Vicino a me ci sará almeno una coppia di italiani in vacanza.
2) Parlerá sempre della stessa cosa.

Ora immagino, a bruciapelo, senza pensarci, quali sono 10 temi di cui parlerei con un amico se fossimo in vacanza per 1 settimana a Londra?
1) Crisi: qui sembra non esserci.
2) Tempo: non è vero che qui piove  sempre e c'è la nebbia.
3) Affascinante mescolanza di razze.
4) Convenienza di prezzi nei vestiti e quanto è cara la metropolitana.
5) Varietá praticamente infinita di offerta di cibo per mangiare fuori a qualunque ora, da fast food ad alta cucina.
6) Come fa 1 delle principali potenze al mondo ad avere ancora i doppi rubinetti come nell'800?
7) Emozione di trovarsi in luoghi che ho visto in TV (vedi Trafalgar Square e Piccadilly).
8) Fatica nel parlare inglese.
9) Quasi tutti i musei sono gratis.
10) Londra è particolarmente bella sotto Natale.

Ma gli italiani in vacanza qui parlano solo di una cosa: il cibo italiano.
E guardate che non ne faccio solo un discorso di intelligenza: un italiano qui puó fare discorsi intelligenti, forse anche quando sono 2, ma piú il gruppo aumenta, piú l'intelligenza pro capite diminuosce.

Altrimenti non mi spiego COME SIA POSSIBILE CHE IL GRUPPO DI FIANCO A ME STIA PROGETTANDO DA 5 MINUTI COME FARSI UNA CARBONARA PERCHÉ QUI SI MANGIA MALE, E IL FATTO CHE A NESSUNO DI QUESTI PURISTI DEL CIBO  SIA VENUTO IN MENTE CHE CRITICARE COME SI MANGIA A LONDRA MENTRE MANGI AL MCDONALD'S È UN PARADOSSO COSÍ EVIDENTE CHE È FIN TROPPO FACILE FARE IRONIA!!!

Quindi: hanno deciso di setacciare i supermercati alla ricerca di una marca di pasta italiana.
A una di loro sembra di aver visto del parmigiano, ma prima di comperarlo bisogna appurare che sia stato prodotto in Italia perché sai com'è, fidarsi è bene, ma la marca era sconosciuta.
Dopo lunghi dibattiti hanno deciso di essere flessibili sulle uova, perchè tanto la qualitá come in Italia qui non ci sará mai.
Il vero problema è la pancetta, perchè a prescindere da quello che pensano gli inglesi, pancetta e bacon non sono la stessa cosa.
E a questo punto prende la parola il piú intelligente di tutti e dice:

- La vera carbonara si puó fare SOLO con la pancetta dell'Abruzzo.

Signore e Signori, siamo davvero cosí.

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01 dicembre 2011

LE DONNE SI CONQUISTANO CON LE PAROLE

Londra - Nell'azienda in cui sono ora hanno appena assunto un italiano che non parla una parola di inglese e viene sempre da me per farsi spiegare qual è il suo lavoro.
Ieri mi si avvicina e mi fa:
- Oh, ma l'hai vista a quella, che *ulo che tiene? E le *ette, Mannaccia a Maronn'...!
Aprylle è la Creative Manager: inglese, di classe. A 32 anni è una donna in carriera. Le piace la letteratura, ama leggere le storie al suo nipotino, ma non le piace Harry Potter.
Viaggia in economica per mettersi da parte i soldi e comperarsi casa.
Da piccola ha studiato il piano, è veloce col computer, è timida e quando è in imbarazzo si pulisce le mani col disinfertante.

Questo ho scoperto la prima volta che abbiamo parlato.
Ma soprattutto, piace a me.

- Oh, ma secondo te ci posso provare?
- È un Paese libero.
- Il fatto sai che è? È che non capisc' nu *azz' di 'sto fetente di inglese. Senti, ma mi puoi imparare qualche cosa?
- Cosa vuoi sapere?
- Tipo come si dice Hai dei begli occhi?
- You have beautiful ass [Hai un bel *ulo].
- Ma non si dice tipo Eies?
- Si pronuncia Ess.
- E tipo come si dice Ti va di uscire qualche volta?
- Would you like to get laid sometimes? [Ti va di fare le zozzerie una volta?]

Prova un po' la pronuncia, mi ringrazia e se ne va.

La sera Aprylle lavora fino a tardi e lui la aspetta. Io rido sotto i baffi quando me ne vado e lui mi fa l'occhiolino.

Questa mattina viene da me, io a stento mi trattengo dal ridergli in faccia.
Lui si guarda intorno, sorride e mi fa:

- Me la sono fatta!

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L'IGNORANZA RENDE FELICI

Ultimamente ho incontrato un amico in visita a Londra.


È arrivato al nostro appuntamento con un sorriso da Joker e una grossa borsa di una profumeria.


- Guarda - mi fa - Non posso credere a quanto sono fortunato. Stavo camminando per Oxford Street e una profumeria stava svendendo tutto. C'era un assembramento di gente pazzesco e un venditore che stava dando le ultime buste, ma ce l'ho fatta. Questa busta piena di profumi... a 20 sterline!!!


Lo guardo con il sorriso di chi prova tenerezza, e lui mi chiede che c'è.

- Credo che dovremmo mantenere questo momento gioioso, invece di dirti cosa penso.

- No... Dimmi...

- È dal 2006 che stanno chiudendo.


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23 novembre 2011

CATSO IL CANE

Londra - Oggi ho incontrato al parco un'amica giapponese che non vedevo da tempo e che ha preso un cucciolo: Catso.


Ci siamo seduti su una panchina e abbiamo parlato a lungo, fino a quando ci siamo accorti che Catso si era allontanato.
Allora abbiamo iniziato a chiamarlo a voce alta.

Londra è piena di italiani, e in tanti ci guardavano incuriositi, soprattutto quelli con bambini.
- Catso?!? Dove sei, Catso?
Confesso di averlo fatto con particolare gusto.


Non vedo l'ora di incontrarla di nuovo, tra qualche mese, per dirle che il suo Catso è diventato bello grande.

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17 novembre 2011

SHAKESPEARE O NON SHAKESPEARE, QUESTO E' IL PROBLEMA

Ultimamente sto studiando un nuovo progetto sulle cospirazioni, e tra le più affascinanti che ho trovato ce n’è una che riguarda Shakespeare (forse anche complice il film Anonymous,  in uscita al cinema in questo periodo), per cui secondo alcuni il più grande poeta di tutti i tempi non sarebbe il vero autore delle proprie opere.

Una specie di Questione Omerica che interessa intellettuali e simpatizzanti, in particolare qui in Inghilterra.
Secondo diverse voci iniziate nel XIX secolo, infatti, Shakespeare non avrebbe avuto nè l’educazione scolastica, nè la necessaria familiarità con la corte per scrivere le sue opere.

Quindi chi le avrebbe scritte?

Il nome più accreditato è Edward de Vere, 17° conte di Oxford, che è anche la teoria seguita nel film Anonymous.
Nella vita di De Vere ci sono esperienze simili a quelle dei personaggi di Shakespeare:  per esempio,  come Pollonio in Amleto, uccide un servo impiccione nascosto dietro una tenda.

Vive in una Londra immersa nel puritanesimo, in cui l’arte ha valore se con un’inclinazione politica, altrimenti è considerata inutile e una pratica vergognosa per i nobili. 
Quindi De Vere soffoca l’impulso di scrivere, fino a quando trova un naturale sfogo usando il suo talento per combattere le sue battaglie politiche.
Ma uno scellerato attore di nome William Shakespeare scopre il suo segreto, lo ricatta e si prende il merito delle opere che De Vere ha scritto, e per sfuggire allo scandalo e al pericolo di gravi ritorsioni, De Vere sta al gioco.

La trama del film è ben congeniata e avvincente, la fiction del film si mescola bene a fatti storici, come l’assassinio di Marlowe in circostanze misteriose (nel film attribuita a Shakespeare) e gli esperti danno credito al film sia per meriti storiografici, sia per l'uso della fotografia e del CGI per ricostruire le scene.

Se volete vedere il trailer clickate il video qui sotto.


Articolo sponsorizzato.

11 novembre 2011

GENTE, SI TORNA A SCRIVERE A MANO!

Questo post è soprattutto per i creativi.

Vi ricordate quando giravamo sempre con una biro e un pezzo di carta per annotarci un'improvvisa idea che non sapevamo bene come sviluppare, ma a un certo punto ci sarebbe tornata utile?
E poi perdevamo gli appunti.

Qualche volta ho trovato fogli piegati in un cassetto o nella tasca di un giubbotto che non usavo da anni, con idee brillanti che non ricordavo più, e mi chiedevo quante di queste idee sarebbero diventate grandi, se solo non le avessi perse, magari buttate per sbaglio nella cartaccia.

Credo che gli Smartphones abbiano fatto una grande differenza per noi creativi (che onestamente non siamo le persone più ordinate del mondo), perché ci hanno permesso di prendere appunti usando il telefono, e per ovvie ragioni da quando ce l'ho non ho più lasciato i miei appunti nel bucato da lavare.
Anche se scrivere toccando lo schermo è più scomodo che usare una biro, e registrare un appunto vocale, semplicemente non è la stessa cosa: con una biro puoi fare uno schizzo, evidenziare, cerchiare, fare frecce, farti una mappa, dei grafici rivedere le parti importanti con un colpo d'occhio e lasciar scorrere i tuoi pensieri, mentre coi tasti sei vincolato a quello che il telefono ti lascia fare.

Ma Signore e Signori (e questa è pubblicità) ho scoperto uno smartphone con una biro: Samsung Galaxy Note.
E' come avere un pezzo di carta, ma non rischi di metterlo in lavatrice.
Puoi scriverti gli appunti A MANO, puoi prendere note su un ebook che stai leggendo, ritoccare foto, disegnare, e puoi addirittura... beh, l'ho appena conosciuto, datemi tempo!

Per chi lo volesse vedere in azione, clickate il video sotto:

Sponsorizzato da Samsung  

18 ottobre 2011

COME FARE UN BUON CURRICULUM

Negli ultimi anni in tanti mi hanno chiesto consigli su come scrivere il curriculum o scriverlo io per loro, e sono diventato una specie di autorità tra i miei amici.

Così ho deciso di riassumere qui tutto quello che ho capito leggendo libri, articoli, interviste, guardando video e parlando con consulenti e imprenditori.

1) Dimostrati entusiasta per il lavoro, ma non far vedere che sei entusiasta perché se vedono che vorresti il lavoro non te lo danno.

2) Un buon curriculum dovrebbe essere di una pagina, ma se la sua lunghezza è giustificata e il contenuto interessante va bene anche fino a 4. Comunque per nessuna ragione superiore a 2.

3) Cerca di capire esattamente cosa vogliono e durante il colloquio interpreta un personaggio che ha quelle caratteristiche. Sii te stesso, perchè alla fine sei tu quello che dovrá fare il lavoro e se non sai farlo se ne accorgono. Prima di tutto ottieni il lavoro, poi vedi se sai farlo.

4) Sii onesto nello scrivere il tuo curriculum e metti solo le esperienze rilevanti per quel lavoro. Copri i buchi e se hai passato troppo tempo senza lavorare inventa che hai fatto un viaggio o un corso di approfondimento.

5) Spendi molta energia nello scrivere una bella lettera di presentazione su misura per il posto di lavoro: l'80% dei consulenti scarta i candidati dalla lettera di presentazione. Il curriculum è la cosa piú importante e la maggior parte dei consulenti non guarda le lettere di presentazione.

6) Cerca di attirare l’attenzione del consulente con riquadri per evidenziare il testo e grafici sui tuoi interessi: riquadri e grafici servono solo a distrarre l’attenzione da chi sei veramente, confondono il consulente e mettono in luce la tua insicurezza.

7) I consulenti sono stufi di leggere sempre le stesse frasi. Scrivi il curriculum in modo discorsivo, raccontando le tue esperienze, più che elencandole con linguaggio specifico: un computer sceglie i curriculum più adatti a una certa posizione in base alle parole chiave che usi, quindi fallo schematico ed essenziale.

8) Il consulente sa che il candidato ideale non esiste. Prendi la descrizione del lavoro e argomenta punto per punto perché tu saresti il candidato migliore. Se calzi perfettamente nella descrizione sembrerai troppo qualificato, quindi troppo caro e ti scarteranno.

9) Esponi con frasi attive quello che TU sai fare e quello che TU puoi fare per l’azienda, ma metti al centro loro e non dire mai IO.

10) Sii chiaro e deciso nelle tue richieste per far capire cosa è importante per te, e tieniti lontano dal discutere di denaro o training.

11) Riuscire ad arrivare a un colloquio di lavoro è anche questione di fortuna, quindi più applichi, più hai possibilità di essere chiamato. Ma soprattutto, non è questione di fortuna, perciò non è importante il numero di curriculum che spedisci, ma la qualità con cui scrivi ognuno di loro.

12) Se conosci qualcuno che ti può dare una mano all’interno dell’azienda è la cosa migliore.

14 ottobre 2011

DICONO CHE GLI ITALIANI NON ABBIANO VOGLIA DI LAVORARE

Mi è appena arrivata un'email automatica per cui la persona che cerco non sarà in ufficio fino al 22 agosto.

...Ma siamo a metà ottobre...

13 ottobre 2011

APPLE NAPOLI da Lo Zoo di 105

Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.

Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.

Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.

Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.

I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.

Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?

Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.

I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.

Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.

Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.

Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.

I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.

La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

P.S.: Grazie a Luigi Fabozzi per la segnalazione.

12 ottobre 2011

GENTE CHE SI MANGIA I SERPENTI

Sono su un aereo per Londra e un'assistente di volo dall'accento asiatico ci avvisa dagli altoparlanti che tra poco ci porteranno bibite e serpenti.

- Maria - penso io - Ecco cosa succede quando subappalti il catering a una compagnia indiana!

Poi capisco che non intendeva Snakes [pron. Sneics, serpenti], ma Snacks [pron. Snecs, spuntini].

Mi affascina sempre come in inglese cambiando leggermente un suono puoi avere un significato completamente diverso.

03 ottobre 2011

I FATTI SU CHUCK NORRIS: L'AEREO NAZISTA

Qui trovate un'animazione in Flash su Chuck Norris che ho fatto ultimamente , basata sul libro dei Fatti The Truth About Chuck Norris.

Speriamo che vi piacerà :-)

09 settembre 2011

NON PARLARE DELLA CAPRA!!!

Londra - Questa mattina un russo con lo sguardo di Rasputin ha attaccato bottone con me, e come spesso succede quando un estraneo è in vena di una conversazione ho accettato la sua compagnia e ho fatto del mio meglio per partecipare alla chiacchierata.

Mi ha parlato in modo appassionato della CAPRA, che dev'essere molto importante nella sua cultura, visto che ne ha raccontato per un'ora (anche se non ho capito molto di quello che diceva, per via del suo accento marcato).

- Tu tefi folere pene a la capra, perchè sacrifica per te. Noi manciamo corpo ti la capra. La capra è puono.
- Sì, piace anche a me, specialmente arrosto.

Lui fa una pausa e mi guarda con occhi di fuoco.

- Bla bla bla, frasi incomprensibili, parole casuali in inglese, il corpo ti la capra?
- ...E' molto gustoso. A volte vorrei essere vegetariano, ma le carote non possono competere con la capra.

Di nuovo, mi guarda come se avessi bestemmiato in chiesa.

- Tu tefi cretere in la capra perché la capra esiste.
- Certo, lo so, l'ho vista.
- Tu fisto la capra?
- Sì, spesso.
- Tofe?
- Dai miei nonni: loro vivono in campagna.
- La capra... in la campagna...
- E' deliziosa...
- Sì, la capra è delizioso...
- E cosa pensi del latte di capra, ti piace?

Di nuovo mi guarda molto male. Ogni volta che dico qualcosa si comporta come se dovessi chiudere la bocca.

- La capra non latte, solo corpo ti la capra e sanque ti la capra.
- Sangue? No, noi beviamo il suo latte. A me non fa impazzire, ma ho imparato ad apprezzare il suo formaggio.
- Tu manci il formaccio ti la capra?!?

Mi guarda e dice qualcosa in russo alzando gli occhi al cielo come per pregare.

- Certo: dovresti provarlo con un'insalata.
- MANCIA LA CAPRA CON LA INSALATA! - alza l'indice per rimproverarmi e urla - LA CAPRA! LA CAPRA!

E dopo un'ora a parlarmi del modo in cui mangiano la capra nel suo Paese se ne va imprecando in russo e mormorando cose sull'insalata col formaggio di capra.

ORA ho appena realizzato che non intendeva dire THE GOAT [la capra], ma THE GOD [il dio], come in "Gli ho suggerito di prendere il suo dio, farne un pezzo di formaggio e mangiarselo con l'insalata. OH MIO DIO!!!"

26 luglio 2011

LA RAI HA L'1% DI SUCCESSO

Oggi ho ricevuto un'email che mi segnalava come negli ultimi 10 anni, di 300 progetti cinematografici finanziati dalla RAI soltanto 3 abbiano incassato abbastanza da restituire l'investimento.

Questo andrebbe a sostegno di chi da una parte dice che per lavorare in RAI servano solo le racomandazioni e i suoi dirigenti siano degli incapaci (fonte: alcuni dirigenti RAI che ho conosciuto), e di chi dall'altra dice che i finanziamenti ai film e alle serie TV sono favori politici che non prendono in considerazione l'originalità e le potenzialità del progetto (fonte: alcuni imprenditori che conosco, i cui progetti sono stati rifiutati o accettati).


Certo che per avere l'1% di successo non basta l'una o l'altra cosa, ma servono dirigenti incapaci, che finanziano progetti solo per favori politici.

Se qualcuno può smentirmi, o anche solo insinuare un dubbio di onestà, vi prego di farlo.

13 luglio 2011

BISON PRODUCTIONS LANCIA UN NUOVO SERVIZIO DI SCRIPT EDITING

Da diversi anni riceviamo da tutto il Mondo una media di 6 sceneggiature la settimana (24 al mese, 288 all’anno) che cercano un produttore.
Anche se con una buona idea di base, molte di queste non hanno speranza, per errori di ortografia, mancato sviluppo dell’intreccio e dei personaggi, perché mancano di una struttura, o semplicemente non hanno il layout richiesto.

Un produttore capisce subito se mettere la sceneggiatura che ha in mano nella pila di quelle da leggere o tra quelle da scartare a priori: è una questione di standard con cui è scritta la sceneggiatura, e questo cinismo mi è sempre sembrato crudele, anche se lo capisco.
Credo che le buone idee arrivino spesso dagli indipendenti, ma questi non riescono a far sapere che la loro sceneggiatura vale (anche se è grezza) e merita di essere letta.

Gli studios hanno team di autori pagati per avere idee.
Lo sceneggiatore ha la famiglia, gli amici che lo incoraggiano e se è fortunato qualche professionista che gli può dare un parere a tempo perso, ma non ha una guida.

Per questo abbiamo lanciato un nuovo servizio di script editing, mettendo a disposizione il nostro team di professionisti del cinema, che possono assistere gli sceneggiatori e guidarli su come migliorare la loro sceneggiatura e far raggiungere lo standard di qualità necessario per poterla presentare a un produttore in modo professionale.

Tra i servizi che offriamo:
1 – Revisione grammaticale e sintattica.
2 – Studio della trama, intreccio, motivazioni e psicologia dei personaggi, con redazione di un trattamento.
3 – Analisi dei dialoghi fatta da dialoghisti e attori.
4 – Parere tecnico di un comitato di lettura composto da professionisti del cinema.
5 – Valutazione e presentazione dell’opera.
6 – Servizi di consulenza alle case di produzione, su progetti internazionali.
7 – Offerte tutto compreso sui cortometraggi.

Quelli che fossero interessati possono scrivere a info@bisonproductions.net.

Un saluto a tutti gli altri,

Bartolo

25 maggio 2011

MA CHE SI DICE A UNA DONNA?

Cannes - C'è un libro chiamato in gergo La Bibbia, con tutte le società che partecipano al Festival, con relativi impiegati che vengono, loro qualifiche, contatti e foto.
E' molto utile, e avendo un po' di tempo prima del prossimo meeting, lo sfoglio cercando di imprimermi facce e nomi delle società che mi interessano.

Tempo dopo passo dall'ufficio della RAI per parlare di un progetto, vedo la responsabile e istintivamente la chiamo per nome, come se fossimo vecchie conoscenze.
Piacevolmente colpita, mi viene incontro per salutarmi, e io le dico che avevo visto la sua foto alcune ore prima.- Oh, quella foto... sono più brutta in foto. O sono più brutta in originale?
Sei più brutta in foto. Sei più brutta in originale.
- Mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché tutto quello che direi sarebbe usato contro di me.

Ma un uomo come dovrebbe rispondere a questa domanda?

24 maggio 2011

BUGIARDI PER PROFESSIONE

Cannes - Come far capire a una persona che incontri per la prima volta quanto sei importante all'interno dell'industria cinematografica?
Uno dei modi migliori per dare una buona prima impressione è dimostrare di conoscere le persone giuste.

Un amico produttore americano mi dice che è interessato a fare il remake di un film italiano che ha avuto molto successo nel nostro Paese un paio di anni fa, e mi chiede di scoprire chi ne ha i diritti.

Prendo informazioni, e il giorno dopo riesco a combinare un appuntamento col produttore del film.

Poco prima dell'incontro aggiorno il mio amico americano:
- I diritti per il remake di quel film sono stati appena venduti a una produttrice italo americana che vive in California: una certa Bla Bla Bla.
- Mai sentita nominare.
- Però il produttore italiano ha fatto altri film di successo in Italia, e sta cercando di vendere i diritti per un remake. Vorrebbe incontrarti per parlartene.
- Portalo qui.

Arrivati dal mio amico americano, il produttore italiano gli dice:
- I diritti per quel film sono appena stati venduti alla produttrice - pausa di enfasi - Bla Bla Bla. La conosci?
- Ma certo, come potrei non conoscerla? E' ancora sposata?

L'italiano è improvvisamente imbarazzato, e risponde:
- ...Veramente non la conosco così bene...

Quando assisto ai meeting tra grandi sono sempre stupito dalla prontezza di riflessi con cui le sparano...

14 maggio 2011

INCONTRI INASPETTATI E DECISIONI DIFFICILI A CANNES

Sfatiamo un mito: non tutti i posti in cui vai a mangiare a Cannes ti annientano economicamente, basta evitare La Croisette.
Quello che davvero ti distrugge è la cultura dei soldi facili.

Sera. Sto aspettando di vedere un'amica e mi fermo in una creperie a un tavolino fuori.
Dopo un po' che ho finito e non me ne vado, la cameriera mi porta lo scontrino: 5 euro.
Ne metto 20 sul piattino, lei ringrazia e lo porta via.
Dopo qualche minuto inizio a pensare che ci sta mettendo troppo a portarmi il resto, e quando guardo nel locale la vedo con le braccia incrociate a ingannare il tempo.

Contemporaneamente, ai tavoli del ristorante a fianco, a 2 file di distanza da me, si diffonde una rapida eccitazione e si alza Robert De Niro (Presidente del Festival di quest'anno), che comincia a stringere mani, fare foto e parlare con chi gli sta intorno.

Quindi: abbandonare il tavolo per andare da Robert De Niro prima che se ne vada o andare dalla cameriera per dire che i 15 euro in più non erano il mio apprezzamento per la crepe?

Inizio a prendere appunti per questo post, aspettando che Robert De Niro decida per me.

P.S.: La freccia nell'immagine a fianco segna dov'era Robert De Niro quando non avevo pensato di fare almeno una foto.

CHI DIVENTA PRINCIPE E CHI RIMANE RANA

Cannes - Dopo un anno che non ci vediamo, vado a trovare al suo stand Charles Fries: un amico americano, distributore cinematografico internazionale che è un po' il mio mentore.

Parliamo (in inglese) di errori e di fiducia data alle persone sbagliate.
- In questo mondo devi baciare tutte le rane - dice.
- Come scusa?
- Prima di trovare quella che si trasforma in principe. Ma per trovare il principe devi baciare un sacco di rane.
- Mh. In italiano abbiamo un'altra espressione...

P.S. per i lettori non italiani: L'espressione italiana è Bisogna bussare a tante porte prima che si apra quella giusta. E che avevate capito? :-)

16 aprile 2011

I VAMPIRI HANNO TOCCATO IL LIMITE?


Come ex appassionato di vampiri ho pensato spesso che questa moda degli ultimi anni di libri, film, telefilm e giochi sull'argomento abbia ormai inflazionato il genere, tanto da renderne fastidioso e ridicolo il solo parlarne.

Ma non mi ero reso conto di quanto fosse diffuso il fenomeno, fino a quando ho letto il fumetto Pinocchio Ammazza Vampiri [Pinocchio Vampire Slayer].

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12 aprile 2011

ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO

Ultimamente mi ha contattato un imprenditore di Dubai interessato a fare un film che mostri la vera societá araba, perchè - mi ha detto - tutti i film sono fatti in modo da non dispiacere alla Famiglia Reale.

Il tema mi interessa, e so che molti produttori vanno dalle sue parti per cercare fondi, quindi ne parliamo.

Sono a casa sua, io ho un succo, lui una tazza di vodka e una bottiglia presa di mattina e vuota per 3/4.

- Negli Emirati Arabi è tutto legato alla politica - mi dice - Se vuoi fare qualunque cosa devi cercare il favore politico, o la protezione di qualche politico, o devi pagare tangenti se vuoi che ti lascino lavorare.
- Ma dai! Credo che non siate gli unici da cui funziona cosí.
- Religione e politica sono la stessa cosa. Nel mio Paese è reato bere alcolici.

(indico la sua tazza di vodka mentre beve):
- Tu bevi parecchio per essere musulmano.
- Qui sono in vacanza, e mi so controllare. Ma nel mio Paese vieni arrestato se bevi.
- Quindi non puoi andare al supermercato e prenderti una birra?
- Devi conoscere qualcuno che conosce qualcuno. Ma questa legge è giusta. Se facessi io le leggi non la cambierei.
- Quale legge faresti?
- Darei la possibilitá a tutti di esprimere un'opinione senza temere per la vita, anche se è contro il Governo. Ora tutto è nelle mani del re, che ha potere di vita e di morte su di noi. Lui decide le leggi.
- Non avete un Parlamento?
- Tutti i politici sono scelti da lui. Sono suoi familiari, nobili o imprenditori suoi amici.
- Quindi non avete elezioni?

(ride)
- Noi siamo schiavi. Questa è una dittatura legalizzata dagli Inglesi che l'hanno messo lí (lui appartiene a una tribú di fuori, non ha nessun diritto di essere nostro re). E perchè c'è il petrolio e ci sono un sacco di soldi, a nessuno interessa fermarlo, anche se ha fatto cose peggio di Saddam Hussein. Chi è il campo del Governo in Italia?
- Berlusconi.
- Se qualcuno non fosse d'accordo con la sua politica credi che protesterebbe?

(ci penso un po')
- Immagino di sí.
- Se nel mio Paese io dicessi ******* Islam mi farebbero sparire, mi manderebbero in galera senza processo o mi ucciderebbero.

(finisce la vodka)
- Dovresti essere orgoglioso di essere italiano.

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20 febbraio 2011

CONGRATULAZIONI A MIA SORELLA



Congratulazioni a mia sorella, Valentina Ansaldi, ora laureata in lingue, con una discussione della tesi con tanto di cappello (e per i presenti, questa è un'espressione idiomatica.

Per tutti gli altri immagino non abbia molto senso).

Complimenti Valentina, e ora si comincia a ballare!

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10 febbraio 2011

HO CREATO IL GELO

Per qualche motivo l'azienda con cui lavoro ora e' convinta che Studiato francese a scuola, come ho messo nel mio curriculum, in realta' voglia dire Praticamente e' la mia seconda lingua.

Cosi', dopo un primo giorno pieno di tecnicismi in un inglese che non fa sconti, in cui ho conosciuto un sacco di gente, annuito, sorriso e preso appunti, ma capito poco, arriviamo a fine giornata con l'improvviso arrivo di un grosso cliente francese.
La Direttrice Commerciale mi prende a tradimento e fa le presentazioni in francese:
"Ti presento Bla bla, un nostro cliente molto importante, che da solo gestisce l'appalto per tutta la Francia. E lui e' Bartolo Ansaldi, il nostro nuovo Direttore Marketing, su cui contiamo molto per promuovere la nostra immagine nel Mondo, a cui vorrei affidare il Marocco per cominciare, visto che parla anche francese".

Mi guardano, lui mi porge la mano, e io, in pieno panico, ma mantenendo un atteggiamento sicuro, gliela stringo dicendo:
"Enchanté".

P.S.: Saluto la Celoria :-)

09 febbraio 2011

COSE CHE SUCCEDONO IN UN INTERNET POINT

- Devo usare Skype, ce l'avete installato sui vostri computer?
- Uno sterlina.
- Si', ma avete Skype?
- Uno sterlina usi uno computer uno ora.
- OK, ma devo usare Skype, altrimenti non ha senso prendere un computer. Ed e' urgente. Quindi...?
- Amico, questo dipende.
- Da cosa?
- Dai uno sterlina.
- Senti... OK, ecco la sterlina, quale computer posso usare?
- A essere onesto fanno tutti c####e, meglio usi tuo.

03 febbraio 2011

IMPELLENTE BISOGNO DI UN BAGNO

Centro di Londra, sovrappensiero canticchio: "Che pisciata che mi scappaa..." e da dietro, sullo stesso motivo: "Pure a mee..."