LONDRA - Giorni fa sono andato con mia cugina Marina Azzaro a mangiare un panino.
Ma quando il ragazzo alla cassa le ha chiesto cosa volesse da bere, lei gli ha detto
E coc [a cock]
invece di
E couc [a coke]
Cioe' quando quello le ha chiesto:
- Cosa vuoi da bere?
Invece di dirgli:
- Una Coca Cola.
Lei gli ha risposto:
- Un cazzo.
P.S.: Mari', cosi' impairi a non leggere il mio blog!
13 dicembre 2013
...E DA BERE? STO A POSTO COSI'
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03 luglio 2013
PERCHE' NON ANDARE AL MUSEO DEI MOSTRI
Londra - Dopo aver incontrato un amico in un bar mi rendo conto che e' da molto tempo che non faccio una passeggiata in centro, cosi' faccio un giro per Piccadilly e arrivo a quello che chiamo il Museo dei Mostri: un piccolo museo che contiene statue estremamente realistiche di animali e persone strani o deformi vissuti a un certo punto in Inghilterra, e visto che ha un piccolo spazio all'ingresso in cui a rotazione fanno vedere alcune statue per attirare i turisti, a forza di passare a dare un'occhiata, negli anni credo di essermi visto tutto il museo.
E' molto interessante, perche' oltre alla cura dei particolari, le statue si muovono e parlano o cantano.
All'ingresso c'e' la foto dell'Uomo Peloso, alias Uomo Cane, alias Uomo Lupo: un ragazzo che nell'800 ha sofferto di una sindrome che lo copriva di peli.
Entrando c'e' il robot di una mucca con una zampa sulla schiena a grandezza naturale, che muove la testa e la coda a destra e sinistra muggendo, e vicino a lei un vitellino con due teste. Pur essendo molto vicino, e' difficile pensare che siano solo pezzi meccanici e non esseri vivi.
Dopo c'e' un Transformer, seguito dall'orchestrina dei fantastici 4, composta da una donna col collo lunghissimo, che suona gli anelli della collana di ottone che le reggono la testa, un uomo enorme che suona il violoncello (per lui poco piu' grande di un violino), un uomo piccolissimo suona la gabbia per uccellini in cui e' chiuso e soffia a tempo in una tuba che esce dalla gabbia e un uomo con la terza gamba che suona il banjo. Si', tra le due normali ha una terza gamba. Sul serio. Davvero, e' una gamba, non capisco quel sorrisino.
I quattro sembrano suonare davvero la musica che ascoltiamo, e se non fosse perche' la routine si ripete ogni pochi secondi, i loro movimenti in apparenza casuali sembrerebbero fatti da persone vere.
Uscendo, ad accogliere i turisti trovo sorridente l'Uomo Piu' Alto Del Mondo, a cui arrivo poco al di sopra dell'ombelico, e di fronte a me, in mezzo al marciapiede, con uno sguardo assorto sull'insegna del museo, l'Uomo Senza Collo, a cui dalla base della testa spunta un attaccapanni per cappotti al posto delle spalle.
Ne ammiro la realistica bruttezza dei particolari, come la pelle arrossata sulle clavicole e sotto il mento e la camicia che non si puo' abbottonare fino in cima, impedendogli a vita di portare una cravatta.
Poi comincia la sua routine, girando meccanicamente il busto e la testa verso di me e dandomi quasi l'impressione di guardarmi, e dice:
- Ma vaffanculo!
E se ne va.
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02 giugno 2013
LA VERITA' SUL PROCESSO DI RECRUTAMENTO
Ora che ho una certa cultura so che per la maggior parte sono fesserie scritte per guadagnare dalla mia disperata ricerca di un nuovo lavoro pagato e che vanno in contraddizione tra un libro e un altro, o nella migliore delle ipotesi fesserie idealiste.
Cercano un leader per una posizione per cui bisogna prendere gli ordini.
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25 maggio 2013
CANNES, TANTA VOGLIA DI FARE E ANCORA PIU' SFIGA
CANNES, ore 14.20 - Sto camminando sulla Croisette. Superata un'edicola vedo un'orchestrina charleston di 3 persone che si sta preparando a suonare. Sono artisti di strada, vestiti come negli anni 20.
Uno è alla batteria, uno ha una chitarrina, la donna, dietro un microfono d'epoca, ha un caschetto nero e un vestito a frange rosso che le lascia moderatamente scoperte le gambe, e suonerà l'ukulele come Marilyn Monroe in A Qualcuno Piace Caldo.
Davanti a loro, sul prato, la custodia della chitarrina contiene copie fatte in casa del loro CD e un po' di spiccioli per far capire al pubblico che sarebbe bello non suonare solo per la gloria.
Insieme sono così belli che si è già formato un certo pubblico, mentre la donna, sorridente, finge di mettere a posto le ultime cose per prendere coraggio.
Cominciano a suonare, e dopo un paio di giri lei tira fuori una voce così perfetta che dalla trentina di persone (compreso il vostro affezionatissimo) esce naturalmente un boato di stupore.
Non più di 5 secondi dopo, da 20 metri di distanza, arriva una sfarfallata di chitarra elettrica da una cassa di un milione di watt: dallo studio televisivo all'aperto in collegamento con tutta la Francia hanno deciso proprio in quel momento di accordare degli strumenti, probabilmente per un concerto che ci sarà la sera.
Dopo aver cercato inutilmente di andare avanti, sempre sorridendo la cantante smette di cantare e fa segno al suo piccolo pubblico di casuali ammiratori che aspetta che passi il rumore per continuare.
Ma poco dopo il suo sguardo si cristallizza quando capisce, e noi con lei, che non stanno accordando degli strumenti: quella è la prima canzone di un concerto.
Proprio a 20 metri da loro. Alle 2 e mezza di pomeriggio.
Morale: nella vita devi avere talento, passione e tenacia, ma senza un po' di culo non vai da nessuna parte.
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21 maggio 2013
NOUVELLE CUISINE E PERCHE' SONO MEGLIO LE LASAGNE
CANNES - Sono con un amico e un suo amico, il tipo di situazione in cui è difficile dire di no quando ti propongono qualcosa come andare a mangiare in uno dei ristoranti spella turisti sulla Croisette, ma con l'inganno (cioè dicendomi che offre lui quando poi al momento opportuno farà finta di niente) il mio amico mi convince a entrare.
Si tratta di un pranzo leggero, cioè un pasto in cui non mi daranno quasi nulla da mangiare, ma alla fine mi troverò più leggero di 47 euro.
Non voglio passare per quello che si lamenta dei piatti francesi: i piatti sono molto belli, anche se non capisco il senso di un piatto così grande, quando quello che si mangia è minuscolo. Se almeno mi dessero un piatto minuscolo potrei dire che era pieno, invece di fare la caccia al tesoro.
Quindi arriviamo al dolce: io ordino una torta al cioccolato, il mio amico a sinistra un creme caramel e il suo amico a destra una panna cotta.
I piatti sono così grandi che il cameriere deve fare due viaggi, per poi mettermi davanti il più piccolo muffin che io abbia mai visto al centro, a ore 12 uno spruzzo di panna montata, a ore 6 uno spicchio d'arancia (PERSINO QUELLO PICCOLO!!), a ore 8 una fetta sottilissima di fragola e a ore 9 un rametto di ribes, che non so se sia da mangiare o decorativo, ma nel dubbio, e per sfregio, lo mangerò.
Quindi guardo la mia fetta sottilissima di fragola, butto l'occhio nel piatto degli altri e mi rendo conto che tutti e tre insieme arriviamo al massimo a 3/5 di fragola, con la coppia vicino a noi che probabilmente al momento del dessert avrà il resto.
Ovviamente, non sono di buon umore.
Quando finiamo il cameriere arriva e fa:
- C'è altro?
E io gli dico:
- Se ci può incartare il resto della fragola per il cane...
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19 maggio 2013
NON MI DEVO IN@AZZARE...
PRIMO GIORNO A CANNES - Prendermela con il padiglione italiano per l'inefficenza delle persone che vengono scelte per lavorarci, la loro ignoranza, mancanza di preparazione, l'apatia e l'incredibile spreco di denaro pubblico e' diventata praticamente una tradizione per me da quando partecipo al Festival.
Ma dopo anni di terapia, mia sorella mi ha convinto che non mi devo in@azzare, perché non cambierò io le cose, e tanto vale rimanere quel simpatico ragazzone con la battuta pronta che almeno due volte all'anno mi capita di essere.
D'altra parte, è vero che il padiglione inglese offre seminari su come finanziare un film indipendente, come promuoverlo, come attrarre investitori, conferenze in cui il pubblico può fare le proprie domande a produttori, registi e attori famosi, meeting individuali con esperti che possono indirizzarti e seguirti in qualunque momento della produzione, ma il padiglione italiano ti offre il caffè.
Quindi entro col mio più bel sorriso, davanti a me c'è uno straniero e sul tavolo della reception c'è del materiale promozionale di cui intravedo due pile di cartoline, su una delle quali c'è Fellini.
Lo straniero prende una delle cartoline dell'altra pila e con un inglese dall'accento che non colgo chiede al responsabile:
- ...Questa è Anna Magnani?
Lui guarda la cartolina e in un inglese stentato gli risponde:
- Mah, non saprei...
Non mi devo in@azzare. NON MI DEVO IN@AZZARE!!!
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05 maggio 2013
MI PIACEREBBE APRIRE UN LOCALE
La prima idea era di chiamarlo The
Inspirer, L'Ispiratore, dove la
gente sarebbe potuta entrare e parlare con uno sconosciuto delle proprie idee,
un posto amichevole in cui avere meeting informali e che ospitasse eventi
creativi ed esibizioni, la possibilita' di mettere in contatto persone con
interessi in comune e permettere loro di esibirsi davanti a un pubblico. Ma subito dopo ho capito che non avrebbe funzionato.
Il locale successivo l'ho chiamato Affanculo.
"Cerchi un posto amichevole, ma in cui ti lascino la tua privacy? Dove puoi avere una romantica serata di classe, ma anche pazzeschi addii al nubilato? Dove mangi bene e tanto e spendi quasi nulla? VAI AFFANCULO! In via di Bla Bla numero 13!".
Il materiale promozionale includerebbe buoni sconto per andare Affanculo e dei vantaggi per chi manda Affanculo amici e conoscenti. Magari una tessera punti per ogni volta che sei andato Affanculo.
Sarebbe un punto di incontro:
"Allora ci troviamo Affanculo alle 3, il primo che arriva aspetta l'altro".
E un posto sicuro per i genitori:
"Dove vai?"
"Affanculo"
"Ci vai con Marco?"
"Si'"
"Mi raccomando, non fate tardi"
Sarebbe un'ancora di salvataggio per lo studente dal Preside:
"L'insegnante di latino dice che l'hai mandata a quel Paese"
"No, l'ho proprio mandata Affanculo!"
Pensate a quelli che ogni giorno vengono mandati affanculo. Sarebbe tutta pubblicita' gratis...
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11 aprile 2013
DA DOVE VENGONO LE BARZELLETTE?
Mi sono sempre chiesto se le barzellette vengano da fatti veri e poi esagerati o c'e' qualcuno che le inventa, e la mia prima settimana a Passion Distribution ho trovato la risposta.
La struttura in cui lavoro e' grandissima, provo eccitazione al pensiero di lavorare su prodotti televisivi che verranno visti in tutto il Mondo, ma allo stesso tempo tutta questa gente che cambia di continuo rende difficile instaurare un rapporto coi colleghi.
Cosi' quando il mio primo venerdi' in azienda mi parlano del Fat Friday, vivo l'occasione come la grande chance per farmi conoscere.
Durante la settimana tutti (a parte il sottoscritto) cercano di stringere la pausa pranzo al minimo: vanno a prendere velocemente qualcosa da mangiare (di solito porcherie) e consumano quello che pensano essere un pasto continuando a lavorare al computer, ma di venerdi' e' tradizione scegliere un locale e andare a mangiare coi colleghi.
Arriviamo in una paninoteca gestita da una famiglia che sostiene di essere italiana, anche se quando dico due parole in italiano e' il panico nei loro occhi, e ordino una pizza prosciutto e funghi.
Piu' tardi la cameriera (e proprietaria dell'esercizio) viene al nostro tavolo dicendomi che hanno finito i funghi.
E come il genio dell'umorismo che sono, colgo l'occasione per interpretare con grandi doti di improvvisazione una celebre barzelletta italiana, che probabilmente la signora conosce, ma non i miei colleghi inglesi, e le dico:
- Va bene, allora potete fare panna e funghi.
- No, sono i funghi che abbiamo finito.
- Ah, ho capito, allora gorgonzola e funghi.
- Ahem... mi scusi, ma abbiamo finito i funghi...
- Mh. Senta, facciamo salame piccante e funghi, va bene?
- No, e' che... I FUNGHI li abbiamo finiti.
- Va beh, ma non avete niente in questo locale. Facciamo cosi': lasciamo perdere la pizza, mi porti un bel panino e metteteci dentro quello che volete.
- Va bene, grazie - dice sorridendo e facendo per andarsene.
- Ah, e mi raccomando coi funghi!
A questo punto ha uno sguardo panico e guarda gli altri in cerca di aiuto, io mi giro verso i miei colleghi per prendermi il meritato applauso e mi accorgo di aver creato il gelo.
Una di loro, con lo stesso tono che userebbe per dirmi che ha appena messo sotto il mio cane, mi dice:
- Bartolo... ehm... Non hanno... i funghi...
Quindi, per concludere, le barzellette sono inventate da qualcuno, perche' nella vita reale non fanno ridere.
P.S.: Comunque alla fine hanno capito che era uno scherzo e sono stati al gioco, portandomi una pizza con spinaci, salame e fette di pomodoro. Non la piu' brutta che abbia mai mangiato nella mia vita, ma tra le prime 5.
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09 aprile 2013
QUANDO SCAPPA NON SCAPPA
Ultimamente sto lavorando in uno dei piu' importanti distributori televisivi in Inghilterra, Passion Distribution, che fa parte di Tinopolis Group, ed e' il posto piu' grande in cui abbia mai lavorato.
Infatti, pur essendo qui da un mese, continuo ogni giorno a incontrare persone nuove.
L'atmosfera e' elettrica, si respira liberta', ma allo stesso tempo una sensazione costante di essere stretti coi tempi, quindi le pause pipi' sono solitamente a passo veloce.
C'e' un bagno per piano, con due cabine e due orinatoi.
Spiego per le donne: agli orinatoi pubblici e' cortesia tra gli uomini lasciarne uno di distanza quando si usano.
Ma qui ce ne sono solo due.
Entro in bagno, vedo che le cabine sono chiuse a chiave e vado direttamente agli orinatoi (non la mia scelta preferita).
Due secondi dopo un tizio in giacca e cravatta che non ho mai visto fa la stessa cosa, guarda le serrature delle cabine (rosse) e con passo deciso va verso gli orinatoi, accorgendosi solo all'ultimo momento che ci sono gia' io.
E non potendosi ormai tirare indietro, va all'altro orinatoio, a 30 cm da me.
Quindi siamo tutti e due in piedi, con le nostre personalita' in mano e a portata d'occhiata, concentrati, con la stessa impazienza di quando sei in ritardo per andare al lavoro e il cane che hai portato a fare la passeggiata non si decide.
Penso E falla...! e l'altro sta lottando per la stessa cosa, ma piu' passano i secondi e piu' la situazione diventa imbarazzante, perche' nessuno dei due puo' fare finta di avere finito.
Cosi', quando l'imbarazzo e' cosi' forte da rimbombare nelle orecchie, prima ancora di rendermene conto gli dico:
"Allora, prima io o prima tu?"
...E quello fu il mio primo incontro col Manager Finanziario...
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25 marzo 2013
NON FARE BATTUTE RAZZISTE!
- OK, adesso una cosa importante. Non devi dire niente di razzista. Neanche che possa essere vagamente interpretato come tale. O sulla religione. O aspetto fisico. O genere. O orientamento sessuale. O qualsiasi altra cosa ho dimenticato di dirti. Sappiamo che a volte… SPESSO dici qualcosa di offensivo. Io ti conosco da anni, so che lo fai senza cattiveria e non mi in@azzo [NDA, lui e’ musulmano], ma noi siamo amici. Sono serio, e’ davvero molto importante che stai attento a quello che dici.
Alla mia sinistra c’e’ un ragazzo che sembra indiano ed e’ balbuziente.
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19 febbraio 2013
SPONSORED VIDEO - IL NUOVO FRIGO SAMSUNG E LE SCIMMIETTE
C'e' un modo di dire che mi piace per descrivere un
attore senza talento: Espressivo come un
frigorifero.
So che i loro prodotti sono eccellenti e con il giusto prezzo: lo so perche' ho uno dei loro smart phones, che vince su tutti i campi con la concorrenza del telefonino piu' famoso, considerato lo standard del genere.
Ma se si possono facilmente far sognare le persone tessendo le lodi della nuova tecnologia, dei gadgets e delle applicazioni di uno smart phone, cosa si puo' dire di un nuovo frigo, che non sia gia' stato detto da altri?
Che il suo prezzo non teme rivali?
Che ha un sistema refrigerante di ultima generazione?
Che ha un controllo digitale per migliorare il risparmio energetico?
Che attraverso un sistema innovativo massimizza gli spazi senza lasciare punti inutilizzati?
Passano tutta la mattina a scervellarsi, lo aprono e chiudono, lo guardano da tutte le parti, fino a quando, esasperato, il Direttore Creativo esclama Che dire? Persino una scimmia lo saprebbe usare!
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15 febbraio 2013
IL MIO NUOVO BLOG
Come descrivermi a chi non mi conosce? Eclettico? Appassionato? Creativo? Sexy?
Mi sento una persona dai mille interessi, proprio oggi un collega mi ha detto Quello che mi piace di te e' che hai un'opinione su tutto, e ci tieni a farla sapere.
Non sono sicuro se fosse un complimento o una critica, ma me l'ha detto come se fosse una cosa positiva, e in effetti per me lo e'.
Quindi ho pensato di aprire un nuovo blog su alcuni dei miei interessi piu' grandi: disegno, fotoritocco, illustrazioni e animazioni.
Lo scrivo in inglese, e vorrei usarlo come piattaforma per discutere tecniche e condividere idee.
E' per un pubblico piu' specifico, diciamo che continuero' a usare Ancora Brucia per parlare della mia vita e prendermi in giro, ma ormai la gente quando mi incontra mi chiede qual e' la mia ultima figura di @@@@@, e vorrei mostrare che oltre a dire sempre la cosa sbagliata ho anche altri talenti :-)
Quindi, se vi interessano questi argomenti e masticate l'inglese, siete i benvenuti a visitare il mio nuovo blog e interagire, altrimenti restate sintonizzati qui, perche' sono sicuro che presto ne combinero' un'altra!
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15 gennaio 2013
TUTORIAL SULL'EFFETTO SPECCHIO ROTTO
Ringrazio Sharon Milne e Kate McInnes di Vector Tuts Plus per aver pubblicato il mio tutorial su come fare un effetto specchio rotto in Adobe Illustrator.
Questo e' un sito molto utile per imparare a usare softwer di design vettoriali e sono contento di aver incontrato questa comunita' cosi' creativa.
Spero di lavorare presto di nuovo insieme.
Per leggere il mio tutorial potete clickare qui.
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