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Il festival dell’arte più importante del Mondo si trova a Edimburgo, e ha luogo le prime settimane di agosto. Durante questa manifestazione la capitale scozzese si riempie di turisti dal Regno Unito e tutto il Mondo, e ospita molti degli spettacoli teatrali più significativi della
stagione successiva.
Quest’anno i lavori presenti al Festival hanno toccato la cifra record di 2050.
Tra questi, 2 in particolare hanno attirato l’attenzione dei Media: a distanza di poche settimane dall’uscita di scena del Primo Ministro Tony Blair, 2 musical raccontano la sua esperienza,
come politico e come persona.
Tony! The Blair Musical è realizzato da una compagnia di studenti, e vuole essere il più divertente dei 2, con un Blair che chiede consigli al fantasma della principessa Diana e canta sommessamente “Sono Evita Peron”.
Tony Blair The Musical è realizzato da una compagnia professionale. Essendo un musical, anche questo spettacolo è leggero, ma vuole ripercorrere le tappe fondamentali degli ultimi
10 anni di governo di Tony Blair.
L’idea di usare un musical per fare satira politica è interessante e originale, e avere come protagonista l’ex Capo del Governo è ardito, ma a colpire i vari esperti di politica, di comunicazione e di spettacolo è il fatto che gli autori siano molto giovani, mentre da parte dei professionisti della satira c’è una relativa quiete.
James Lark, autore, compositore e attore di Tony Blair The Musical, aveva 17 anni nel 1997, quando Blair è salito al Governo.
Insieme, abbiamo parlato di creatività e di ciò che uno spettacolo con queste caratteristiche dovrebbe lasciare al pubblico.
L’idea gli è venuta molto tempo fa. Ascoltando le parole del Primo Ministro, Lark è rimasto affascinato dalla sua retorica, fatta per appassionare il popolo e infiammare gli animi: “He didn't come into politics to change the Labour party – he came into politics to change the country…” [Non è entrato in politica per cambiare il partito Laburista – è entrato in politica per cambiare il Paese…], recita il sottotitolo dello spettacolo. Il grosso del lavoro di Lark è stato proprio riportare queste frasi in musica, lasciandole il più vicino possibile alle originali. Secondo
Lark, Blair sentiva il bisogno di farsi amare, e le aspettative del popolo erano alte perché lui stesso le rendeva alte. Quello che l’autore ha voluto fare è stato adattare la musica alle parole, e non viceversa.
James Lark si considera socialista, e quindi condivide almeno in parte le idee di Blair, ma non importa cosa si pensi di lui: è stato un uomo carismatico, che ha saputo guidare e cambiare una nazione, e questo musical vuole rendere omaggio alla sua storia, con obiettività, mettendone in luce tutti gli aspetti più importanti: come ha saputo reagire alla morte della principessa Diana e allo stesso tempo l’errore della guerra in Iraq (con la canzone “Oh! What a lovely war against terrorism” [Oh! Che bella guerra contro il terrorismo”].
Secondo Lark, questo spettacolo è fortemente politicizzato, ma non emette giudizi morali: lascia che sia il pubblico a decidere cosa pensare, e spera che nei prossimi anni servirà anche da memoria, per insegnare a chi ora è troppo giovane per aver capito qual è stata l’importanza dei 10 anni di governo di Tony Blair.
Un servizio della BBC.
Il video Party’s over.
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