Certo. Solo che non è così facile rendersene conto, quando non sono in televisione.
Passeggiano e fanno compere sulla Croisette, che è la via principale di Cannes ed è piena di gente, quindi spesso non te ne accorgi neanche, fino a quando un collega al bar ti dice Oh, hai visto Tarantino? Era dalle parti di Dolce e Gabbana [nda: sono l'unico in tutta Cannes che non ha visto Tarantino].
Cammini e a un certo punto incroci uno e pensi Hey, ma non era Rossano Rubicondi quello?
Ci stai ancora pensando e ti passa davanti Dario Ballantini vestito da Valentino.
Poi c'è un'attrice che si sta facendo fotografare, vai, le parli, lei è gentile, ma non ti viene proprio in mente come si chiami, e non puoi chiederglielo, quindi la saluti, e intanto ricordarti come si chiama diventa un chiodo fisso.
Poi vai a un meeting e c'è Stefania Rocca sul divano, ed esclami: Claudia Pandolfi! Ecco come si chiamava!! [nda: in realtà era Valeria Solarino].
E a quel punto è meglio uscire di scena.
E poi sono un professionista accreditato: non posso chiedere agli attori una foto con me, non sarebbe professionale (almeno con quelli italiani).
Quindi sì, ho visto degli attori, sono stato in ascensore con James Gray e ho guardato le tette a sua moglie (clicka qui per la storia completa), ma non è la parte più interessante.
La vera cosa interessante e che nessun giornalista racconta è che è tutto finto, come i decolté che vedo in questi giorni: tutta questa inaccessibilità è in realtà un modo per il Comune di Cannes di far parlare dell'evento, su cui spende un sacco di soldi.
Perché se la gente sapesse che gli attori sono in giro, fanno compere e vanno al ristorante tutto diventerebbe normale, e non se ne parlerebbe più molto, come succede a Los Angeles e Londra.
Cannes è una bella cittadina che vive di turismo e che per 10 giorni all'anno ha i riflettori del Mondo puntati: non può permettersi che un attore copra a piedi e senza disturbare nessuno i circa 200 metri tra l'Hotel Martinez e il Palais.
Allora a una certa ora del pomeriggio la via principale viene transennata, e la polizia inizia a imbottigliare i pedoni.
Improvvisamente non puoi più camminare tranquillamente: vieni bloccato per far passare le macchine nere del Festival, che trasportano i VIP.
I poliziotti obbligano i passanti a schiacciarsi contro le transenne dell'Hotel Martinez (da dove escono le macchine del Festival), e questo fa aumentare la calca, a cui si aggiungono i curiosi attratti dalla concentrazione di gente.
La confusione diventa frenesia di vedere e fotografare qualcuno di conosciuto nelle auto.
Da un balcone dell'albergo si affaccia una ragazza a salutare il Popolo come una dea, e tutti la fotografano entusiasti, anche se è troppo lontana per capire chi sia.
Le macchine nere del Festival hanno la precedenza: tutte adesso, alcune entrano in albergo, alcune escono.
Ma chi ci sarà dentro?
Difficile dirlo, perché i finestrini di quasi tutte le macchine sono oscurati.
Non è strano? In fondo questo evento è incentrato sulla visibilità, che senso ha oscurare i vetri, invece di far vedere bene a tutti i fans questi attori che sono a pochi centimetri da loro?
A meno che...
IL GRANDE SEGRETO DEL FESTIVAL
Mi metto in un punto alla fine delle transenne, abbassato e con il sole in faccia. Una posizione scomoda, ma che mi permette di vedere l'interno dell'abitacolo delle macchine che mi passano lentamente davanti... e sono vuote.
Tutta questa calca di gente gioisce e si ammassa a fare foto a macchine vuote.
Quindi in realtà non ci sono gli attori? No: quelli stanno nelle macchine senza i finestrini oscurati.
E' l'idea dell'inaccessibilità di queste persone a renderle così affascinanti: quello che fino a 10 minuti prima si faceva tranquillamente gli affari suoi a prendersi un gelato in centro adesso è circondato da gorilla messi lì per proteggerlo.
Ma è proprio il Festival che ha inscenato questo bisogno di sicurezza.
E' tutto finto: l'anno scorso stavo facendo la coda per la proiezione di un film, e dietro di me avevo l'attrice di Notte Prima degli Esami Oggi. Solo che non mi ricordavo come si chiamasse e ho fatto finta di niente. Entro nel cinema, mi siedo, davanti a me c'è un maxischermo con quello che sta succedendo fuori ed ecco l'attrice che pochi minuti prima era in coda dietro di me ora sul red carpet a farsi fotografare e improvvisamente inaccessibile.
Ed ecco un'altra notizia: cosa succede se per caso qualche artista, per qualche motivo (per esempio non alloggia al Martinez, o non ha fatto in tempo a tornare all'albergo) si trova già al Palais, ma non ha fatto il suo bagno di folla?
In questo caso c'è un'entrata secondaria che li porta in un'area riservata, dove vengono presi da una delle macchine ufficiali, che fa mezzo giro del Palais (forse 150 metri) e li lascia davanti ai fotografi e alla folla.
Tutti da ammirare, ma non toccare.
Nessun commento:
Posta un commento